Il Dito e la Luna
grecia 2012
L'idea di partire naque nel 2012 durante una conversazione su Skype. Chiacchieravamo delle nostre reciproche situazioni di vita, cominciando dall'insopportabile precarietà lavorativa e arrivando alla personale incapacità di sentirci motori di cambiamento della Storia che ci scorre intorno. La rabbia di fronte all'ennesimo dolore, quello del popolo greco, poi, fece scattare la molla. Decidemmo di mettere in gioco le nostre competenze per raccontare una crisi, che partiva da noi stesse e si rifletteva nella lettura del mondo esterno.
"Crisi dal greco KRISIS che tiene a KRINO: separo - momento che separa una maniera di essere o una serie di fenomeni da un'altra differente."
Un punto di svolta, a partire dal quale tutto può diventare migliore o peggiore ma non può restare com'è.
E' così che ci sentivamo in quei giorni, sull'orlo del cambiamento, e non accettavamo l'idea che decadasse la nostra possibilità di scelta per mezzo di un'imposizione o per pura pigrizia. Nostra intenzione fu quella di restituire le realtà osservate senza censure, senza condizionamenti esterni, affidandoci soltanto alla nostra sensibilità, trovando e non cercando, coscienti dell'impossibilità di un racconto oggettivo. Il tentativo non fu soltanto quello di mostrare quanto accadeva "fuori" da noi, ma anche offrire testimonianza dell'incessante, meravigliosa trasformazione che scaturiva dall'incontro e che annullava la distanza tra sé e l'altro da sé.
Nostro desiderio fu quello di mostrare i possibili collegamenti tra crisi individuale e crisi globale all'interno di una narrazione in cui il termine "crisi" non assumesse un significato necessariamente negativo, ma si riferisse alla costante e ineluttabile sensazione di sentirsi sull'orlo del cambiamento. Offriamo qui un racconto che speriamo sarà il più possibile onesto e - attraverso di esso - restituiamo l'immagine di un'umanità dolente in lotta per l'affermazione della propria identità.
Ctrl+Alt+Canc Arresta il Sistema
Questo documentario è stato realizzato nel 2012 grazie ad un sistema di crowdfunding ed è diviso in 4 capitoli.
Il capitolo del controllo -CTRL- parla di economia, di manovre politiche, del denaro e d'altri miti. Racconta l'economia dal punto di vista dei militanti, dei cittadini attivi; attivi anche solo nel libero esercizio del pensiero. Non c'è giudizio sul loro punto di vista, ed è in questo aspetto che si rileva uno degli approcci metodologici utilizzati per tessere il racconto: quello antropologico. C'è assoluta consapevolezza di aver raccontato una porzione di mondo, non il suo complesso, e di averlo osservato a partire dal proprio attivismo; e proprio per questo la lettura risulta filosoficamente efficace, ed è questo l'altro approccio metodologico utilizzato; l'approccio filosofico-politico.
Questo aspetto viene principalmente fuori nel secondo capitolo, quello sulla contestazione, sull'obiezione, sui rifiuti e altre resistenze -ALT-. Qui si mostra il fiorire di iniziative comunitarie e personali, guerrigliere o pacifiche, politiche e sociali che caratterizza la Grecia in questo momento. Ed emerge chiaro un punto: esiste comunanza di intenti, la consapevolezza cresce, manca solo l'organizzazione e l'adesione a un metodo riconosciuto come giusto per tutti.
Chi sono questi tutti? A questa domanda risponde il capitolo che invita a riflettere sulla questione del sé e dell'altro da sé, a cancellare le distanze e a ripartire da ciò che ci rende simili -CANC-. Metaforicamente, una volta raggiunte le consapevolezze economiche, politiche, sociali, si hanno gli strumenti per "Arrestare il Sistema", è da qui si può ripartire.
Il quarto capitolo -RESTART- racconta dei tentativi di ripartenza, degli slanci di solidarietà, delle riflessioni importanti, dei pensieri e delle pratiche che potrebbero condurci alla risoluzione della crisi: della fine e di altri principi. E ripartire dalla formazione di esseri umani nuovi e liberi, innamorati del dubbio, non sarebbe una cattiva idea.